“Non ho più niente, ma ho ancora il cuore e con quello posso sempre amare!”
Figlia di papà Ruggero e mamma Maria Teresa, Chiara crebbe a Sassello e conobbe il movimento dei focolari nel 1980 divenendo una Gen 3 e occupandosi di bambini e anziani; iniziò anche una fitta corrispondenza con la leader e fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich. Nel Febbraio del 1989 le fu diagnosticato un tumore con metastasi, morì poco prima di compiere 19 anni. Durante la malattia continuò a seguire le attività dei focolarini: donò i suoi risparmi a un amico in partenza per una missione in Africa e realizzò lavori a mano da vendere per beneficenza. Chiara Lubich, negli ultimi giorni della vita della giovane, le diede il soprannome di Chiara Luce.
L’11 giugno 1999 iniziò il processo di canonizzazione. Tra le ragioni prese in considerazione per la canonizzazione di Chiara figurano la sua dedizione alla cura di bambini e anziani e il suo comportamento definito «eroico» davanti alla malattia, inoltre, una commissione religiosa definì «miracolosa» la guarigione, attribuita all’intercessione di Chiara Badano, da meningite fulminante in fase terminale di un giovane. Chiara Badano fu dichiarata beata il 25 settembre 2010 a Roma.